mercoledì 17 aprile 2013

Fontanafredda - Serralunga d'Alba

Questo post avrei potuto chiamarlo "il post dimenticato", perchè l'ho scritto parecchio tempo fa ma non l'ho mai pubblicato; purtroppo il giorno in cui sono andata in questa stupenda cantina ho avuto qualche problemino con la macchina fotografica e le foto non sono un gran che! Ho deciso comunque di scrivere qualche riga su questo posto, perchè è davvero bellissimo!

Se volete visitare una cantina in Piemonte vi consiglio di recarvi da Fontanafredda a Serralunga d’Alba.
Io ci sono stata due volte ed è sempre un piacere poterci passare una giornata.
Come si mette piede in questa località, perché chiamarla cantina, viste le dimensioni della tenuta, sarebbe riduttivo, ci si rende conto della sua vastità! Un tempo era un vero e proprio paesino popolato dalle persone che vi lavoravano e dalle loro famiglie, con le abitazioni, alcune delle quali sono ancora abitate dai dipendenti, e con altri edifici tra cui la scuola.
La maggior parte degli edifici del borgo (tranne quelli più storici) sono dipinti a righe gialle e rosse, le stesse righe che caratterizzano le etichette di una delle linee di produzione.
La parte dedicata alla ristorazione e alla vendita è molto moderna, sembra di entrare in una mini “Eataly” dotata, tra le altre cose, di un angolo adibito a teatro dove vendono organizzate delle serate con spettacoli aperte al pubblico (previa prenotazione sul sito www.fondazionemirafiore.it).
In questa parte di azienda si evince chiaramente il “timbro” del “gruppo Farinetti”, tutto è perfettamente organizzato ma manca un po’ la poesia della cantina a conduzione famigliare. Ciò nonostante appena ci si addentra nel borgo si respira tutta l’atmosfera vintage di una delle cantine più storiche del Piemonte.
La storia di questi luoghi è molto antica, diventa famosa ai tempi di Vittorio Emanuele Secondo, primo Re d’Italia, che innamoratosi della “Bela Rosina” (una contadinella dalle umili origini) le regalò la tenuta per potersi intrattenere con lei, fuori dalla sua corte; così si iniziò a produrre il più regale dei vini piemontesi:il Barolo, molte altre storie legate al Re e ai suoi vizi vi saranno raccontate se farete visita a questi luoghi.
Negli anni ‘30 la proprietà della cantina passa a Monte dei Paschi di Siena, e da qualche anno è entrata a far parte del “gruppo Farinetti”.
La visita alle cantine è molto bella, sia per la loro dimensione importante, sia per la storicità di questi luoghi, si  attraversano cantine con botti centenarie, cunicoli sotterranei con viadotti per lo spostamento del vino (e per le scappatelle del Re), per arrivare alla barriccaia, una bellissima sala dove diverse file di barrique sono disposte in cerchio in modo da formare una piccola “arena” che ha  ospitato la voce di illustri cantanti.
Fa parte della tenuta anche la casa in cui risiedevano il Re e la “bela Rosina”, attualmente in fase di restauro,  tornerà ad essere la sede di un ristorante, come lo è stata negli anni passati, e dove ho avuto la fortuna di pranzare qualche anno fa, in una bellissima sala, ornata con gli affreschi ancora originali.
Lo stesso stabile è adibito anche da foresteria, con delle camere che a vederle si direbbero degne di un re!
Terminata la visita ho pranzato con i miei “compagni di merende” presso il centro ristoro e abbiamo mangiato:
  • battuta al coltello di vitello accompagnata dal Contessa Rosa metodo classico
  • agnolotti del pin con crema di parmigiano accompagnato dal Nebbiolo d’Alba Marne Brune 2010
  • stracotto di bue con crema di patate (una volta la chiamavamo purea!!!) accompagnato dal Barolo Serralunga d’Alba 2004
  • gelato al fiordilatte mantecato al momento accompagnato dal Moscato Moncucco 2011
...tutto di buona qualità e ben preparato e i vini hanno fatto onore ai piatti che accompagnavano!
 
La cantina è aperta ai visitatori su appuntamento.
Vi lascio qualche scatto della giornata, grazie per aver letto fin qui e … al prossimo post!
 













 



martedì 9 aprile 2013

Cheese cake alle fragole


La scorsa settimana ho visto il video della ricetta "cheese cake al forno" di Luca Montersino e ho pensato di farla. Un po' perchè mi mancavano degli ingredienti, un po' perchè volevo usare dei biscotti che avevo in casa aperti da un po' di tempo, ho fatto alcune varianti (per la base biscottata e per la salsa alle fragole).
In pasticceria la precisione è fondamentale, non si possono cambiare gli ingredienti senza criterio, tuttavia, le esigenze domestiche a volte mi portano a fare dei compromessi.
La mia torta è venuta bene, e quindi mi trovo qui a scrivere!

Ingredienti per due torte di 18 cm di diametro:

per la base:
200 grammi di biscotti secchi
100 grammi di burro 
cannella in polvere q b

per la crema al formaggio:
500 grammi di formaggio fresco cremoso (io ho usato il Philadelphia)
270 grammi di zucchero a velo
5 uova intere
60 grammi di panna
70 grammi di panna acida
(per ottenere la panna acida, il giorno prima ho mescolato alla panna del succo di limone e l'ho lasciata riposare in frigo)
una bacca di vaniglia

per la crema alle fragole:
250 grammi di fragole e 2 cucchiai di zucchero



  Procedimento:

Ho messo i biscotti, 100 grammi di burro e mezzo cucchiaino di cannella in polvere nel mixer e ho tritato il tutto.
Ho foderato con della carta forno due tortiere, ho ricoperto il fondo con il composto ottenuto, aiutandomi con un cucchiaio, ottenendo uno spessore di 7/8 millimetri.
Ho messo le tortiere a riposare in frigorifero.*

 
In una ciotola ho lavorato il formaggio fresco con lo zucchero a velo,  ho unito le uova una alla volta (continuando a mescolare), i due tipi di panna, e la polpa di una bacca di vaniglia.
Ho continuato a mescolare fino a che il composto non risultasse omogeneo.


Ho versato il composto nelle tortiere, sopra il fondo di biscotti e burro, e ho cotto in forno preriscaldato a 150 gradi per 90 minuti.
Ho spento il forno e ho sfornato le torte solo quando erano completamente fredde.
E' importante che il dolce termini la cottura con una temperatura discendente, altrimenti il centro della torta si abbasserebbe troppo rispetto ai bordi, formando una specia di scodella, quindi se la fate, lasciatela raffreddare nel forno.
I bordi della torta rimaranno comunque più alti, rispetto al centro, ma è una caratteristica del dolce stesso.

 (in questa foto sembra bruciata, ma è la luce!!!)


Ho lavato le fragole e le ho taglaite a pezzi, ne ho messe 2/3 in un pentolino con 2 cucchiai di zucchero e le ho fatte cuocere a fuoco alto per qualche minuto. Ho passato le fragole cotte con il minipipimer e ho aspettato che il composto raffreddasse.
 

  Infine ho aggiunto le restanti fragole (a pezzi) alla salsa di fragole e l'ho versata sopra alle torte.




Grazie per aver letto fin qui e... al prossimo Post!




 
*la ricetta originale prevedeva per la base:
200 g di burro
200 g di zucchero semolato
200 g di farina di mandorle
200 g di farina 0
10 g di cannella in polvere


*la ricetta originale prevedeva perla salsa:
 400 g di purea di fragole
80 g di zucchero semolato
40 g di sciroppo di glucosio
4 g di pectina